Università e Assegni di merito: il rammarico del bonorvese Riccardo Zanza (Presidente del Consiglio degli studenti)

redazione
09/12/2014
Attualità
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Forte rammarico e contrarietà da parte di Riccardo Zanza, Presidente del Consiglio degli Studenti dell'Università degli studi di Sassari, rispetto alla formulazione degli “Assegni di Merito” da parte della Regione Autonoma della Sardegna.

«Emerge nel bando - leggiamo nel comunicato - una ingiustificata, a nostro avviso, scelta dei destinatari dell'assegno verso coloro che frequentano Corsi di Laurea ad indirizzo “tecnico- scientifico”, che esclude di fatto tutti gli studenti meritevoli e le eccellenze della nostra categoria che ottengono brillanti risultati durante la loro carriera umanistica, economica, linguistica, politologica, giurisprudenziale (e così via) e che divide a tutti gli effetti gli studenti come appartenenti ad una categoria eletta e ad una, a loro giudizio, meno importante per l'arricchimento formativo della nostra regione».

Per Zanza «si sta volutamente dicendo ai nostri colleghi che la Regione Sardegna non ha interesse ad investire nella formazione dei futuri archeologi, filosofi, politologi, magistrati, avvocati, economisti, linguisti, come se non fosse strategico e necessario puntare su queste professionalità per risollevare la nostra terra da un torpore culturale e sociale ormai vigente da troppo tempo».

Zanza fa inoltre riferimento alle «infelici politiche di costante depotenziamento e definanziamento (si è passati dai 15 milioni di euro del 2009 agli attuali 3 milioni previsti dal bando) di questo valido strumento» adottate. «Pertanto - ha proseguito - ci sembra oltremodo inopportuno voler escludere ulteriormente tanti studenti che rappresentano il futuro della nostra Regione. La Giunta regionale non può nascondersi dietro la scusa della scarsa disponibilità dei fondi (i quali sono gestiti dalla stessa) e “delle carenze delle competenze in materie tecnico-scientifiche”. Il merito prescinde dall'ambito di appartenenza e la meritocrazia deve assolutamente tornare ad essere un principio assoluto piuttosto che settario ed esclusivo»

«È prioritariamente necessario investire ulteriori fondi in questo strumento, estendere il diritto a tutti gli ambiti di formazione dei nostri studenti, a prescindere anche dal reddito del nucleo familiare di appartenenza e privilegiare coloro che scelgono di studiare negli atenei sardi, con la sola eccezione verso coloro che hanno scelto Corsi di Laurea non presenti nell'Offerta Formativa delle Università di Sassari e di Cagliari».

Da qui la «proposta di riprendere in mano il testo, valutare la possibilità di stanziare ulteriori fondi, convocare quindi le rappresentanze studentesche di entrambi gli atenei per riscrivere insieme un bando che sia meno settario e di più ampio respiro, che non escluda nessun sardo dall'imprescindibile diritto di avere riconosciuto il merito del proprio studio».

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