Thiesi. Anche il circolo “Enzo Mele” di Rifondazione Comunista ha deciso d’intervenire sulla vicenda del presidio ospedaliero. E lo fa con una nota in cui si definisce «paradossale» l’intervento del sindaco Soletta sull’attuale situazione che si è venuta a creare.
Per bocca del segretario Andrea Lai, sono tre i motivi di critica: il primo «perché quando si avviò la lotta per la salvaguardia del presidio ospedaliero, fu proprio lui che, alle assemblee del comitato, screditò l'operato di tante cittadine e cittadini elencando una serie di benefici derivanti da quella "riforma sanitaria”; il secondo «perché la riduzione del numero di prelievi giornaliero è solo l'ultimo di una serie di tagli delle prestazioni che vengono fatti sotto il suo naso»; il terzo «perché coloro che decidono a Cagliari e Roma, quanti soldi (non) spendere nella sanità pubblica, sono dello stesso partito, il PD, del quale il Sig. Sindaco si onora di essere un esponente locale».
«Spending Review, parità di bilancio, ristrutturazione del sistema sanitario nazionale, – si legge nel comunicato – sono concetti che ci vengono venduti dal Berlusconi o Renzi di turno come novità, progresso e futuro. Ma queste parole si riducono poi nella mancanza di servizi pubblici e nel favoreggiamento del privato con la conseguenza di una discriminazione di classe tra chi può permettersi il pagamento di pesanti parcelle e chi, invece, dovrà cercare l'aiuto di parenti e amici oppure, come le statistiche ci dimostrano, a rinunciarvi del tutto».
«Rifondazione Comunista, così come allora diede l'impulso per la costituzione del comitato in difesa dell'ospedale, sottolinea – in conclusione – l'attualità di quella rivendicazione e invita quanti ritengono la sanità pubblica un diritto irrinunciabile alla vigilanza su quanto accade certi che troveranno nelle comuniste, nei comunisti del Meilogu e nelle loro strutture un punto di partenza per la lotta».