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"Dies a Bolu": ricordare tziu Barore Sassu e lavorare per il futuro della poesia improvvisata

A Thiesi (il 18 mattina con i ragazzi delle medie) e a Banari il 19 e 20 ottobre

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BANARI. “Dies a Bolu”, tre giornate di studio e spettacoli di poesia improvvisata, è un evento organizzato dal Comune di Banari e da “Su Sòtziu pro sa Gara” e si inserisce nelle attività del Centro di ricerca delle tradizioni orali recentemente istituito dall'amministrazione comunale con il fine di dare un contributo al mantenimento e alla trasmissione del nostro patrimonio culturale. La manifestazione si terrà nel paese di uno dei più grandi improvvisatori sardi, tziu Barore Sassu (1891- 1976), dominatore dei palchi per oltre mezzo secolo. “Dies a Bolu” vedrà la partecipazione degli studenti dell'istituto comprensivo di Thiesi e degli studenti universitari del corso di Antropologia culturale dell'Università di Sassari che acquisiranno così dei crediti formativi.

“Dies a Bolu” inizierà venerdì 18 ottobre a Thiesi presso le strutture scolastiche che ormai accorpano buona parte dei ragazzi del Meilogu. Alle 10,30 i saluti del Dirigente scolastico Dr.ssa Maria Cristina Rebeccu e gli interventi della Prof.ssa Giovanna Chesseddu, dell'esperto linguistico Stefano Ruiu e del giornalista Mauro Piredda anticiperanno l'esibizione degli improvvisatori Bruno Agus (di Gairo), Giuseppe Porcu (di Irgoli) e Dionigi Bitti (di Oliena), accompagnati da “Su Cunsonu Tiesinu”. I ragazzi della IIA saranno i protagonisti della giornata: non solo sceglieranno “sos temas” che i poeti dovranno cantare, ma si affronteranno tra loro in una sfida tra ottave in sardo e versi rap, mostrando ai presenti le affinità e le divergenze tra le due forme di oralità.

I seminari si terranno sabato 19 e domenica 20, alle 10 del mattino, presso le trachitiche strutture de “Sa Caminera”, l'antica passeggiata dei nobili e oggi patrimonio aperto alla comunità. Sabato con “Sas traditziones orales e s'identidade sarda” si affronteranno gli aspetti squisitamente culturali e antropologici delle tematiche legate all'oralità, lontani da una rappresentazione folkloristica del fenomeno: capire come la poesia è stata uno strumento di comunicazione nelle società pre-alfabetizzate (e come le sue forme si sono evolute nel tempo e nello spazio) e capire meglio, con essa, la nostra identità. Dopo i saluti dell'Assessore provinciale alla Cultura Daniele Sanna e l'introduzione di Mauro Piredda interverranno la Prof.ssa Maria Margherita Satta (docente di Antropologia culturale all'Università di Sassari che punta molto alla sinergia con il territorio), Ignazio Macchiarella (etnomusicologo presso l'Università di Cagliari), Sebastiano Pilosu (etnomusicologo presso il Conservatorio di Cagliari), il poeta improvvisatore Giuseppe Porcu e l'esperto di poesia improvvisata Paolo Pillonca.

La giornata di sabato prosegue con le performance estemporanee degli improvvisatori campidanesi nelle due forme de “Su mutetu longu” (dalle 16 in Piazza San Lorenzo) e de “S'Arrepentina” (dalle 18). Alle 21 “Dies a Bolu” diventa internazionale con la partecipazione dei poeti improvvisatori del paese basco (Bertsolaris, in lingua Euskara). La presenza dei baschi, oltre a dare un taglio globale alla manifestazione, offrirà la possibilità di capire perché in Euskadi la poesia improvvisata è un fenomeno di massa (con migliaia di spettatori nelle diverse manifestazioni organizzate) e al tempo stesso di dominio giovanile con molte improvvisatrici protagoniste. Si pensi all'ultimo campionato nazionale di Bertsolarismo che nel 2009 (si ripete ogni quattro anni e quindi quest'anno) vide trionfare la giovane Maialen Lujanbio. A Banari saranno presenti Jon Sarasua Martxalar (che è anche un docente e autore di libri sul fenomeno), Xabier Paya Ruyz (anche nelle vesti di traduttore dei versi che saranno improvvisati) e la giovane Arrate Illaro Etxebarria. Capire quindi, comparando la situazione basca con quella sarda, le prospettive della poesia improvvisata.

Interrogativo che fa da titolo (“Cale prospetivas pro sa poesia improvisada?”) al seminario di domenica 20. Dopo i saluti del Sindaco di Banari Giampiero Cordedda e l'introduzione di Mauro Piredda interverranno, insieme a Sebastiano Pilosu e Paolo Pillonca, i rappresentanti delle tre forme di poesia improvvisata sarda presenti a “Dies a Bolu”: Bruno Agus (poeta “logudorese” e presidente de “Su Sòtziu pro sa gara”), Remo Orrù (Arrepentina) e Paolo Zedda (Mutetu longu). E visto che si dovrà fare il punto della situazione è previsto l'intervento dell'assessore regionale alla cultura Sergio Milia.

Nel pomeriggio (alle 17) “Dies a Bolu” prenderà le sembianze del Talk Show con Paolo Pillonca che farà una pubblica (e puntuale) intervista ai più grandi poeti improvvisatori sardi in circolazione: Bernardo Zizi di Onifai e Mario Masala di Silanus. Non mancheranno aneddoti sulla storia della gara in Sardegna e su Tziu Barore Sassu. Alle 21 in piazza San Lorenzo chiusura in bellezza con la classica gara poetica logudorese con i poeti Giuseppe Porcu (il più giovane improvvisatore in circolazione), Salvatore Scanu (di Ozieri) e Nicola Farina (di Orgosolo) accompagnati da “Su Cunsonu Tiesinu”.

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