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"Bisonza", il social-feuilleton di Luciano Sanna

Una ricostruzione fantastica sulla nascita di Siligo

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SILIGO. “Bisonza”, di Luciano Sanna è il "feuilleton” (erano così chiamati i romanzi d'appendice che venivano pubblicati nei giornali nei primi decenni del 900) che ricostruisce in chiave ironica e fantasica la storia di Siligo. Fino ad ora, su facebook, sono state pubblicate sette puntate condite dall'estro dell'autore ma anche dalle aspettative dei lettori (non pochi a giudicare dai “mi piace” e dai commenti ai post). Si parte dall'eruzione del vulcano Monte Ruiu che, distruggendo la città di Troia, costrinse i suoi figli, frequentatori delle vasche di Biddanoa, a lavare i panni sporchi altrove e a rifugiarsi a Cuguruddu «una collina a forma di tetta che domina la 131», strada «frequentatissima da bighe Romane, carretti Fenicio Punici, slitte Bizantine e buoi sardi». Dato il baccano i troiesi, agricoltori e governati da re Ichnos, decisero di trasferirsi nei territori dei siligrezzi, allevatori di maiali e capeggiati dalla sacerdotessa Julia. La scoperta dell'oro da parte dei troiesi nel fiume Banzos face scalpore tra i siligrezzi, ma anche nei vicini villaggi di Ban e Bes. Un “alcolico” rapimento, a cui fece seguito la morte della giovane Ena, figlia del capo delle guardie troiesi (ritrovata morte sul fiume Bisonza), causò una guerra che non fece prigionieri: si salvarono solo la sacerdotessa Julia e alcuni troiesi che, fatta la pace fondarono Siligo, «governato da dodici saggi che venivano scelti dal popolo ogni 5 primavere».

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