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I docenti di Thiesi: «Il Musinu al Meilogu»

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del corpo docente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovannino Musinu” di Thiesi


Anche in questo periodo la scuola, in seguito  ai vari processi messi in atto a livello nazionale e regionale, vive tempi di travaglio e di sofferenza, di speranze e aspettative. Infatti, se da una parte c’è la prospettiva del cambiamento per migliorarla e renderla più rispondente alle esigenze formative e culturali delle nuove generazioni, dall’altra si fanno scelte che portano al ridimensionamento, allo smembramento e all’accorpamento.

È il caso dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giovannino Musinu” di Thiesi che,  nato nel 1999 con ben quattro  indirizzi (Tecnico a Thiesi, Professionale e del Liceo classico a Bonorva, del Liceo scientifico a Pozzomaggiore) nell’ottica regionale di una distribuzione dell’istruzione al servizio dei vari territori dell’isola e in particolare dei ragazzi abitanti nei centri interni, ora rischia lo smembramento perdendo la propria autonomia.

Ciò in seguito alla proposta avanzata dalla Provincia di Sassari (assessore alla Cultura e Istruzione) e fatta propria dalla R.A.S. (assessorato all’Istruzione) che con una delibera ha decretato l’accorpamento del Tecnico e del Professionale  al “Fermi” di Ozieri ed il Liceo scientifico di Pozzomaggiore al “Segni” di Ozieri. Tutto con un semplice calcolo numerico, senza tener conto delle peculiarità e soprattutto della complessità ancora maggiore che verrebbe a crearsi sul piano della direzione, della gestione e della stessa offerta rivolta alle famiglie e agli studenti.

A seguito di tutto ciò il Consiglio d’Istituto ha predisposto ed approvato un documento che è stato inviato alla Giunta della RAS e ai vari consiglieri regionali, alla Giunta e ai vari consiglieri della provincia di Sassari, nel quale evidenzia con una precisa argomentazione l’irrazionalità della delibera, il danno che ne subirebbe il territorio del Meilogu sul piano formativo e culturale, e insieme a una  proposta alternativa, sicuramente più adeguata.

Per questo la mattina di venerdì 20 febbraio il presidente della Commissione Istruzione e Cultura della RAS ha condotto un’audizione per capire meglio le ragioni e gli aspetti di tale delibera e cercare soluzioni alternative.

A questo punto, non poteva mancare un incontro pubblico per sentire anche il giudizio e il parere dei cittadini e di coloro che fruiscono e fruiranno del servizio.

Così  nel pomeriggio del 23 febbraio u.s., presso l’auditorium del “Musinu”, si è tenuto un incontro al quale insieme a  un gran numero di genitori,  studenti, personale docente e non docente, hanno preso parte  i consiglieri regionali Pier Mario Manca e Salvatore Demontis, il consigliere provinciale Antonio Tanca, i sindaci di Thiesi  Gianfranco Soletta, di Banari Gian Piero Cordedda (che è anche segretario provinciale del PD), di Siligo Giuseppina Ledda, di Bonorva Gian Mario Senes, di Borutta Silvano Arru, gli assessori alla Cultura di Thiesi Ica Contini, di Bonorva Antonella Mura, di Pozzomaggiore Anna Marchesi,di Banari Antonio Carboni, il vice sindaco di Thiesi Antonio Natale, il Dirigente dell’Istituto “Fermi” di Ozieri, prof. Antonello Ruzzu, il presidente e i componenti del Consiglio d’Istituto.

A gran voce tutti gli amministratori locali hanno dichiarato che la delibera ha completamente stravolto e ribaltato la proposta e l’orientamento da loro presentati e approvati in sede di Conferenza dei servizi agli assessori alla pubblica istruzione provinciale e regionale. Un atteggiamento – è stato affermato – che non ha ascoltato la voce di coloro che amministrano i piccoli comuni dell’interno che vengono ulteriormente indeboliti e impoveriti con la politica dei tagli e delle soppressioni.

L’instabilità gestionale e amministrativa o addirittura la mancanza di un’istituzione scolastica si aggiungono alle cause che provocano fenomeni come l’abbandono,  la dispersione, lo spopolamento ed il calo demografico, le difficoltà nei trasporti e nei collegamenti.

Pertanto, dai vari interventi è scaturita l’esigenza di chiedere e di pretendere che si adotti una soluzione con la quale mantenere nel Meilogu un’istituzione scolastica dotata di propria autonomia dirigenziale ed amministrativa.  Questo sarebbe possibile - a detta dei due consiglieri regionali – in una Regione a Statuto Speciale all’interno di una nuova  Legge regionale sull’istruzione che riorganizzi il piano scolastico della Sardegna tenendo conto non soltanto dei grandi centri urbani come  Cagliari, Sassari e Olbia, ma prestando maggiore attenzione ai piccoli comuni e ai territori di periferia considerati non più individualmente ma collettivamente come realtà omogenee.

In attesa di ciò, il prossimo anno scolastico il Musinu potrà rimanere nella sua articolazione sui tre indirizzi (tecnico, liceale e professionale), adottando una deroga che gli consenta di mantenere una forma di autonomia.

Tutto ora è affidato alla 2° Commissione Regionale  sull’Istruzione,  al Consiglio Regionale e alla Giunta stessa.

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