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Banari: a "Carrelas in festa" le cooperative di comunità

Il seminario apre la quinta edizione di "Artes, trastes e sabores"

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BANARI. Sabato 14 alle 9,30 presso l'Aula consiliare, la riflessione sullo sviluppo del territorio farà da antipasto alla quinta edizione di "Carrelas in festa". Si parte infatti con il seminario sulle cooperative di comunità alla presenza di Giuliano Poletti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Dopo i saluti del sindaco Gianpiero Cordedda il dibattito, moderato dal giornalista Tonino Oppes, vedrà gli interventi di Ludovico Patelli (presidente della cooperativa sociale "L'innesto"), Ivan Stomeo (presidente associazione Borghi autentici d'Italia), Salvatore Masia (presidente Unione dei comuni del Meilogu), Benedetto Secchi (presidente Legacoop Nord Sardegna), Francesco Sanna (presidente regionale Federsolidarietà Concooperative), Gian Mario Senes (presidente Gal Logudoro Goceano) e Tonino Porcheddu (in rappresentanza della Giunta comunale).
Ma cosa sono le cooperative di comunità? Pubblichiamo qui sotto quanto esplicato nel sito nazionale della Legacoop allegando, in coda, la guida in Pdf.


Il progetto di Legacoop vuole favorire il protagonismo dei cittadini nella gestione dei servizi e nella valorizzazione dei territori ed è agevolato dalle ultime disposizioni governative. Il processo di liberalizzazioni tracciato dal decreto “Cresci Italia” interesserà, infatti, anche il settore dei servizi locali, dove il soggetto pubblico dovrà progressivamente lasciare spazio all’intervento del privato. Una prospettiva che rischia di creare non pochi problemi soprattutto nelle realtà di più piccole dimensioni.
In Italia ci sono, infatti, 5.683 comuni con meno di 5.000 abitanti (pari al 70,2% del totale), nei quali vivono oltre 10 milioni di persone, pari al 17% della popolazione complessiva; sono centri di dimensioni ridotte, spesso collocati in contesti territoriali disagiati, con difficoltà di accesso e di collegamento con le reti infrastrutturali e di servizi appannaggio delle città.
Per queste realtà, dove il vincolo della sostenibilità economica pone già a serio rischio la sopravvivenza di servizi essenziali e tantomeno li rende attrattivi per un intervento privato rispondente ad una logica di mero profitto, diventa sempre più realistico il rischio di un deterioramento complessivo delle condizioni di vita, con il conseguente ulteriore spopolamento di parti significative del territorio nazionale.
Legacoop ritiene che una risposta efficace possa venire dal protagonismo dei cittadini, per dare risposte ai bisogni comuni, creare occasioni di lavoro per i giovani e sfruttare potenzialità di sviluppo locale.  Nasce così il progetto “Cooperative di Comunità”, che si pone l’obiettivo di promuovere la crescita di una rete diffusa di cooperative che consentano di mantenere vive e di valorizzare comunità locali.
Con un’attività di informazione, orientamento, assistenza e supporto tecnico e finanziario il progetto sostiene e orienta le esperienze di questo tipo già realizzate in diverse aree del Paese, con storie diverse, ma con essenziali caratteristiche comuni. La prima è che la forma scelta dai cittadini che le hanno promosse è stata quella cooperativa. La seconda, che la presenza delle cooperative ha prodotto una generale ricaduta positiva sulla comunità.
Tutte, comunque, hanno saputo creare opportunità di lavoro preziose, specie per i giovani, svolgendo molteplici attività: servizi socio-assistenziali e di pubblica utilità, di tutela ambientale, gestiscono attività turistiche, commerciali e agricole. In questo modo sviluppano una sufficiente “massa critica” che consente di gestire le attività in forma imprenditoriale.

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